lunedì 20 luglio 2015

Saint Seiya - Soul of Gold - Ep.#6, #7 e pure #8! E videogiochi vari ed eventuali

Episodio precendete: #5 - il potere delle armature divine


 Dopo un periodo di intenso lavoro, intense sfighe e infine un'intensissima voglia di non fare un tubo, torno a impestare il meraviglioso mondo di internet col mio bell'inutile scrivere sugli ultimi episodi di Saint Seiya - Soul of Gold.
Ben tre episodi tutti insieme e non solo, accennerò qualcosa sul videogioco pay per win per cellulare sul mondo di Saint Seiya, Legend of Athena, e sul videogioco per PS3 e PS4 sui cavalieri previsto per settembre (mese di Metal Gear) per il 31 ottobre per gamestop, 24 settembre per amazon.
Ci sarà tempo per i videogiochi, per ora c'è molto da dire sulla scarsa qualità dei disegni e delle animazioni degli ultimi episodi della nuova serie animata, qualità che s'impenna durante pochissime scene in cui le ombreggiature danno ai personaggi il carisma che avevano trent'anni fa. Purtroppo, a parte Aldebaran, restano anoressici, presto, qualcuno li nutra!

#6 - Le sette sale di Yggdrasill


La prima cosa che ho potuto notare è stata il cambiamento delle immagini della opening, che già cambiavano a ogni episodio, mostrando i punti salienti della puntata precedente. A partire da questo episodio, sono le God Cloth a farla da padrone in una velocissima carrellata d'oro e luccichii.

Scorpio Milo God Cloth
Ehi tu!
Il cuore del sesto episodio è infodumpesco, dopo cinque episodi in cui non è stato detto un tubo di niente sul chi, come e perché ha riportato i gold in vita, si viene affogati da una vomitata di informazioni che dovrebbero mettere lo spettatore sulla strada per comprendere cosa stia accadendo. Mentre Andreas prende per i fondelli i suoi cavalieri e dice loro che i cavalieri d'oro sono stati riportati in vita da Hades per prendere il possesso di Asgard, se la ride sotto i baffi e consegna loro i sette zaffiri di Odino, convincendoli della loro rinnovata potenza. I cavalieri d'oro hanno portato il Ragnarok su Asgard, la fine del mondo.
Mostra il sole ai suoi sette guerrieri, la battaglia negli inferi va avanti e dovremo metterci l'anima in pace: tanto i gold se le danno ad Asgard, quanto i bronze le suonano tra Inferno ed Elisio.

Il pluridefunto cavaliere del Sagittario sulla cui morte è stata costruita la storia recente del Santuario si degna di fare una comparsata attraverso i ricordi del nuovo celebrante di Odino.

Aiolos di Sagitter, detto anche Micene
Andreas è incuriosito dai poteri delle armature d'oro, soprattutto per quello strano potere divino che mostrano e prosciugano l'energia di chi indossa le sacre vestigia. La sua battaglia con il cavaliere del Sagittario lo ha lasciato ferito, ma muore dalla voglia di collezionare tutte e dodici le armature, ne ha già due, non può certo fermarsi lì.
Nel mentre, gli altri cavalieri d'oro hanno superato le barriere difensive dell'alberone e procedono nel cuore dell'Yggdrasill, che ricorda un po' la foresta iniziale di Dark Souls II con tutte quelle scalinate e vie che si perdono tra i tronchi degli alberi dentro l'albero.
Il centro dell'Yggdrasil
Shura, Aiolia e Lyfia incontrano lì Aldebaran, Dohko e Mu e il secondo trio è disegnato davvero bene. Soprattutto per Dohko e Aldebaran è stato fatto un lavoro certosino.


Dopo qualche convenevole, Lyfia è preda di un fortissimo attacco di citazionismo casuale di un testo letto anta anni prima nel Palazzo di Hilda e recita a tutti come si sconfigge l'albero foriero di un frutto maligno che potrà essere distrutto solo se prima verranno distrutte le sette statue ospitate nelle sette sale dell'Yggdrasil. E tutto senza mettere virgole.
Le sale sono sette, e corrispondono a sette dei nove mondi della cosmologia norrena, esattamente come (io) ci si aspettava.
  • Svartalheim: la sala della saggezza.
    Nella cosmologia nordica indica il mondo dell'oscurità abitato dagli elfi oscuri; in Soul of Gold è una gigantesca biblioteca avviluppata dalle radici di Yggdrasil e Fafner ne è il custode;
Svartalheim: la saggezza.
  • Jotunheim: la sala dei giganti.
    Corrisponde al mondo della distruzione, abitato dai giganti, in Soul of Gold il guardiano è Hercules;
Jotunheim: i giganti.
  • Alfheim: la sala della luce.
    Nella cosmologia originale è il mondo contrapposto allo Svartalheim ed è abitato dagli elfi;
Alfheim: la luce.
  • Helheim: la sala dei morti, in Soul of Gold tanto quanto nella cosmologia effettiva, un po' la seconda casa del cavaliere del cancro. Regno della Regina Hel, figlia di Loki.
Helheim: gli inferi
  • Vanaheim: la sala degli eroi.
    Nella mitologia norrena è la patria dei Vanir, le prime divinità, dei quali ancora fanno parte i fratelli Freya e Freyr. È il mondo opposto a quello dei giganti, poiché è il mondo della creazione.
Vanaheim: gli eroi
  • Niflheim: la sala della nebbia.
    Nella mitologia norrena è il mondo del ghiaccio e del freddo, dimora dei giganti di ghiaccio. In Soul of Gold corrisponde alla sala della nebbia.
Niflheim: la nebbia
  • Jaheim: la sala del ghiaccio.
    Questa se la sono un po' sfilata da non so ben dove, in realtà lo so ma preferisco tenerlo per me. Ha le caratteristiche del Niflheim mitologico, essendo il regno dei ghiacci, ma prende il posto dell'innominato Muspelheim, il regno dei giganti di fuoco, il cui capo è Surt. Ha senso a rigor di trama, ma resta un peccato.
Jaheim: il ghiaccio
Finalmente i cavalieri d'oro hanno una mappa mentale di dove andare, ringraziano Lyfia per lo spiegone, la esortano ad allontanarsi, poiché non si sa mai cosa possa succedere in battaglia e via di corsa per le scale di escheriana memoria.
Ed è così che Aiolia fa il suo ingresso trionfante nella sala degli eroi, dove scopre di poter finalmente regolare i conti con Frodi; Aldebaran non poteva non finire nella sala dei giganti per scontrarsi con il gigante asgardiano Hercules; Mu nella sala della saggezza contro il suo corrispettivo asgardiano e anche un po' bastardo Fafner; Dohko finisce nella sala dei morti a combattere quello che in tanti vorrebbero essere un Kanon sotto mentite spoglie; e infine Shura si ritrova a dover incontrare Camus nella sala dei ghiacci, dove tutto sembra andare a favore del traditore del Santuario di questa serie.
Aries Mu God Cloth
Mu di Aries
Il cavaliere rinnovato Death Mask, che pare un ragazzino di dodici anni con le occhiaie, incapace di difendere qualunque essere umano gli piaccia, rimugina davanti al negozio di fiori di colei che sarebbe potuta essere la sua futura vedova, se solo lei non fosse morta e lui fosse stato effettivamente vivo, e s'incammina per raggiungere gli altri.

# 7 - God Cloth contro God Cloth

Il settimo episodio è un episodio di grandi manate sulla faccia per quanto riguarda Hercules e Aldebaran; taglienti battutine tra Shura e Camus; colpi di logica tra Mu e Fafner e ira funesta per quanto riguarda Dohko, che non tollera il poco rispetto mostrato nel manovrare i morti. Ovviamente il cavaliere della bilancia si ritrova a combattere contro Utgard di Garmr, naturalmente guardiano di Helheim.

Scontro tra titani
Aldebaran è restio ad attaccare Hercules, ma alla fine fa il suo dovere di cavaliere e lo fa come solo il vero Toro potrebbe, non solo elargendo poderose manate, ma senza mai trascurare il fatto che un cavaliere deve pensare per prima cosa a proteggere i più deboli.
Hercules capisce e si rende conto della grandezza del suo avversario, ma è anche conscio che il punto forte di Toro sia anche una grandissima debolezza che tenta di usare a proprio vantaggio.

Fermi tutti, l'hanno disegnato bene!
L'ultimo gesto di Toro, che consuma ogni energia, è quello di distruggere la statua e soccombere.

Il fulcro dell'episodio, tuttavia, sono Camus e Shura. 
Il cavaliere del Capricorno è intenzionato a non mostrare pietà per il traditore, non ha neanche interesse a comprenderne le motivazioni. Lo scontro è feroce e procede a colpi di Excalibur e Aurora Execution
Mentre se le danno, i due hanno anche il tempo di ricordare i bei tempi andati, quando solo pochi giorni prima vennero riportati in vita da Hades per attaccare il Santuario.
Al tempo, uniti nell'infamia e alla ricerca del bene supremo, unirono le loro forze perculando Hades.

Athena Exclamation
Si tratta di bei tempi andati davvero, i due cavalieri si ergono uno di fronte all'altro, pronti a colpire finché non ne rimarrà soltanto uno. È curioso l'accostamento in battaglia. Ha fatto un certo effetto vedere Camus ignorare Milo e decenni di intima amicizia, per poi capitolare contro Shura.
È vero che Aquarius ha tentato di proteggere Milo, più volte lo ha esortato ad andare via, ma non è stata la cocente furia dello Scorpione a riportare il senno nella mente dell'Aquario. No, è stata la linguaccia affilata del caprone più amato del Santuario, il soldato per eccellenza, l'uomo che obbedisce e compie le missioni assegnategli.


Ed è forse il senso dell'onore del Capricorno a spingerlo ad attaccare la statua con tutte le sue forze, tralasciando l'ex compagno.

Le mirabolanti schivate di Shura
A cadere è proprio il cavaliere del Capricorno.
A battaglia finita, Surt fa la sua entrata in scena, colpisce l'inerme e spossato Capricorno trafiggendogli il petto e risveglia nell'Aquario lo spirito che anima i cavalieri d'oro.
Surt è lo stratega di Asgard, infatti lo Janheim altro non è che uno specchietto per le allodole che nasconde la vera statua, un enorme cristallo di fuoco, perché la vera sala è Muspellheim, la sala del fuoco, appunto.

Muspellheim: la sala del fuoco
Tutto ha senso e si consuma lo scontro a suon di lingue di fuoco e diamantine polveri di ghiaccio, il tutto condito con accuse e rimbrotti provenienti da un lontano passato. La statua di Muspelheim viene distrutta e i può procedere.

#8 - Balder, l'uomo scelto dagli déi

Nelle anticipazioni del settimo episodio, Shaka è giunto nell'Alfheim, la sala della luce e lì ha incontrato Balder; Death Mask arriva mentre Mu combatte contro Fafner e s'intromette.
Essendo io una grandissima fan di Death Mask, questo è forse l'episodio che mi è piaciuto di più e al contempo mi ha fatto storcere la bocca più di tutti gli altri.

Mu disegnato con tutti i crismi e anche un po' arrabiato. E lui non si arrabbia mai. Quasi.
Andiamo con ordine:
Dohko combatte contro Utgard e Aiolia resta incastrato contro Frodi. I loro scontri si trascinano e non ci è dato di sapere troppo. Questa puntata è dedicata interamente ai due guardiani dell'Inferno: Shaka e Death Mask.


Mentre Shaka è il guardiano della Porta Eterna, così com'è stato reso nell'anime italiano, ed è in grado di regolare il traffico trasmigratorio delle anime nei sei mondi, Death Mask è il cavaliere che presiede l'entrata effettiva dell'Oltretomba e ci manda un po' chi vuole e come gli pare. Si divertono, i due.

Death Mask ha un conto in sospeso con Fafner, dato che gli ha ucciso la futura vedova.
Death Mask trasporta Fafner nei pressi dello Yomotsu Hirasaka com'è suo solito, la battaglia infuria e il cavaliere d'oro, che non è più proprio per un cazzo di niente il cavaliere un po' bastardo che era in passato, si lascia distrarre dalle anime dei fratellini della sua amata che si dirigono verso la gola dello Yomotsu. Fafner trae energia dai morti, è un negromante in tutto, ma Death Mask è un uomo nuovo e capace di cose buone e inaspettate, come rinnegare un quindicennio di onorata carriera e omicidi casuali, vari ed eventuali per prestare orecchio alle suppliche di quattro bambini che fanno il tifo per lui.

Esci da questo corpo!
Era necessario un cambio di rotta per il personaggio, gestito come peggio si poteva dagli albori. L'uomo fedele alle violente manifestazioni di forza, sicuro che chi sia forte sia l'unico in grado di poter amministrare la giustizia. Quello che non guarda dove lancia i colpi e pazienza per chi si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Queste erano le premesse che sono state disattese dal cavaliere stesso quando non ammette la sconfitta contro Shiryu, anche se dopo essersela presa con Fiore di Luna non sarebbe potuto andare diversamente.
Death Mask torna come rinnegato, vuole redimersi e ci prova, ma fallisce. Ritorna al Muro del Pianto con la sua armatura indosso e sacrifica quel che gli è rimasto, salvo ritrovarlo di nuovo senza armatura in Soul of Gold. Lui stesso si meraviglia che l'armatura voglia combattere ancora con lui, dopo che lo aveva già fatto nel Mekai, per altro. 


Il cambio di rotta avviene qui, Death Mask dichiara di essere debole e rinnega tutto quello che è stato diventando un altro personaggio, un personaggio con un decimo del carisma che il cavaliere aveva. 
Si preoccupa per i fratelli della bella fioraia e saperli in pericolo, per un istante, lo lascia incapace di reagire, al punto che riceve da Fafner il trattamento che aveva riservato a Shiryu e gli viene schiacciata la faccia per terra. È la dura legge del contrappasso, baby.
Cancer, però, si scuote e dimostra di essere ancora capace di grandissime bastardate, come condannare l'anima di un nemico all'attesa eterna. Mostra così un altro colpo: il Sekishiki Mejou Ha, con il quale relega l'anima di Fafner allo Sekishiki e lo lascia lì sepolto affinché le anime che vanno a gettarsi nello Yomotsu possano passeggiargli sugli zigomi.

Sekishiki Mejou Ha!
Contemporaneamente, nella sala della luce, Shaka viene fermato da Balder, il cavaliere che porta lo stesso nome del figlio di Odino e come lui immortale. L'incontro/scontro tra i due è meraviglioso, una scatola cinese di colpi illusori in cui a farla da padrone, alla fine è il Cavaliere di Virgo.
Shaka non manca di enunciare a Balder i sei mondi del Rikudo Rinne e lo esorta a sceglierne uno per iniziare, ma il colpo pare non avere effetto.
Il God Warrior replica raccontando al cavaliere di Virgo la sua tristissima infanzia e di come alla fine Odino abbia ascoltato le sue tristi preghiere trasformandolo in un dio e facendogli dono dell'immortalità.
Shaka è l'uomo più vicino agli déi, ha ripetuto per diverse puntate di essere il collegamento tra cielo e terra, ma per Balder non basta, perché lui è un vero dio.
Ma Shaka è lungi dall'essere scemo. 
Prima di dirigersi verso l'albero gigante ha trascorso gran parte della sua nuova vita in totale ascetismo a meditare e interrogare la dea Atena sul perché e per come, finché la somma non ha risposto. 
Shaka svela al povero Balder che non è stato Odino a donargli l'immortalità e l'invincibilità, ma un'altra divinità.

Quella stele là dietro il vaso.
Per tutto il tempo, Balder ha vissuto la stessa inebriante illusione di potenza provata dallo scimmiotto di pietra quando Buddha lo ha costretto sul palmo della sua mano. Immagino la delusione nel rendersene conto.

Ego te absolvo.
E a questo punto accade ciò che mi ha fatto storcere un po' la bocca con Shaka, che dalla prima apparizione è stato sempre abbastanza coerente con se stesso.
Vi ricordate quando senza nessun motivo voleva uccidere Andromeda perché non era in grado di provare pietà? Quando a un certo punto pensa che, uccidendo una persona che soffre, forse è una dimostrazione di quella virtù che va cercando?
Ecco, qui Shaka non si limita più a essere un'incarnazione del Buddha, qui Shaka è la pietà cristiana incarnata.
Quando Balder viene sconfitto, il dono del dio si dissolve e il poveraccio prova il dolore di una vita tutto insieme. Ogni ferita inflittagli nel passato, ogni mignolata alla cassettiera, ogni stincata al tavolino del soggiorno, improvvisamente si presenta a tormentargli il corpo. Shaka lo priva dei sensi affinché possa andarsene senza dolore; dopo avergli detto che l'immortalità gli venne concessa in cambio della sua umanità.
È un gesto bellissimo, e forse Shaka ha imparato finalmente cosa sia la pietà, ma è come se mancasse davvero un passaggio, quel qualcosa che lo ha condotto al dare una morte pietosa e indolore dopo una vita di ricerca. È come se mancasse un anello alla catena.

Quella stele là dietro il vaso.
Kirkby Stephen Stone

Shaka è a conoscenza di chi sia in realtà Andreas e chi sia stato a concedere un dono come l'immortalità. Viene anche dato qualche indizio, ma ammetto che dall'inizio della saga non ho avuto nemmeno un dubbio che non potesse che essere lui il colpevole.

E ora veniamo ai videogiochi!
Legend of Athena è un giochino per Android, immagino non solo, ma non ne ho idea. È molto casual e soprattutto è totalmente pay to win. Dopo un inizio in cui si è sommersi da regali e oggettini, i doni diventano sempre meno frequenti, quando si è ormai assuefatti. È in inglese e Atena è cattivissima, ma il prode Seiya farà di tutto per riportare la dea alla ragione. I personaggi sono carte, i disegni sono bellissimi, è in inglese e alcuni dialoghi sono da teatro dell'assurdo. Se avete molti soldi da buttare o infinita pazienza, potete darci uno sguardo, io sto aspettando di riuscire a prendere tutte le carte.

L'altro videogioco è Soldiers' Soul, in uscita il 31 ottobre per PS3 e PS4. Ecco il trailer:



È finita l'era dei musou e si torna ai picchiaduro come nei titoli per Playstation 2 e finalmente sarà possibile arrivare alla saga di Hades passando per Nettuno e Asgard! Gaudio e tripudio!
 E ovviamente aspetto anche la OST del videogioco con impazienza! E ovviamente ci sono anche le God Cloth!

Il prossimo episodio di Soul of Gold:
#9 - Saga, l'indistruttibile legame tra fratelli uscirà il 31 di luglio!

Vedremo se Saga sfoggerà l'armatura da serafino!

2 commenti:

  1. ciao, ottimo articolo davvero! ma ci sono i commenti per gli episodi che seguono? dal 10 in poi..? grazie

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    1. Ciao Samuele, grazie mille!
      Purtoppo l'articolo con le puntate dalla 9 alla 13 non ho mai finito di scriverlo.
      Mi impegno a concludere i commenti alle puntate :)

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