Quella che doveva essere l'ultima puntata è un finale aperto che lascia campo libero a - magari - una seconda stagione.
Dopo l'incidentuccio esplosivo che ha coinvolto Ginoza e Masaoka, l'azione è concentrata completamente sullo scontro finale tra Makishima e Kogami che si sfidano in singolar tenzone, rasoio a serramanico per uno e coltellaccione svizzero per l'altro.
Prendi questo! |
Ma che ci vuoi fare con quell'affarino, il mio rasoio è lungo 16 metri. |
Uno dei due si fa male, perché giochi di mano giochi da villano, la trama va avanti e qualcosa succede. Il problema è che - chi come me si aspettava una tominata finale, con tutti i protagonisti morti dato che quando si combatte bisogna mettere in conto anche la possibilità di lasciarci il piumaggio - non muore il numero di personaggi giusti.
C'è da dire che è difficile scegliere per chi "fare il tifo": Kogami è animato dalla sete di vendetta, sebbene sia un ottimo detective, ragiona tanto con la pancia e si butta a capofitto, poi magari ci resta male quando prende le tranvate sul muso; Makishima è più riflessivo, è saggio ed è un grande lettore. Lui è mosso dalla tipica questione di principio, il sistema per il momento funziona se non ci sono immissioni esterne, ma è sufficiente che una sola variante venga modificata appena per creare un disastro.
Dettagli. |
Un punto di forza di quest'ultimo episodio, oltre alle animazioni stupende e alla cura dei dettagli (che sì, è bellissimo, ma se avessero evitato porcherie come un paio di puntate, disegnate e animate col culo, non avrebbero fatto un soldo di danno) è senz'altro la conferma della crescita di Akane.
Spero vivamente in una seconda stagione che chiuda il cerchio, altrimenti resterei un po' delusa.
Una delle cose che mi ha fatto apprezzare molto la serie, oltre all'ambietazione cyberpunk (e basta questo a mandarmi in brodo di giuggiole) e a dei bei personaggi, è stata la presenza massiccia di citazioni letterarie. Si passa da William Shakespeare a Swift, nel quarto episodio Makishima legge 1984 di George Orwell e nel quindicesimo episodio, parla col suo "secondo" Choue Gu-Sung, e vengono citati direttamente George Orwell, William Gibson (non ci si riferisce direttamente a un titolo, ma è sicuro si riferisca alle due trilogie dello Sprawl) e a Philip K. Dick.
Mentre si diletta con té e biscotti, Makishima dice:
"This town is like a parody of one of the novels I read in the past. [Choe domanda se si riferisce a William Gibson] More like Philip K. Dick, perhaps. It's not as a controlling as the society George Orwell depicted, and it's not as wild as what Gibson depicted."
Choe, che non ha mai letto Dick, chiede consiglio a Shogo su cosa leggere, e la risposta è:
Do Androids Dream of Electric Sheep? |
Segue un discorso tra i due sulla comparazione di Bladerunner con il libro ispiratore, ché Choe decide di scaricare, ma Makishima gli consiglia il libro cartaceo, poiché secondo lui gli ebook mancano di carattere e spiega il perché.
In conclusione, dopo questa piccola parentesi sul quindicesimo episodio, attendo di vedere la versione italiana, nella speranza di un buon doppiaggio, annunciata dalla Dynit.
EDIT
Una seconda stagione è effettivamente stata annunciata da Mitsuhisa Ishikawa, presidente della Production I.G., all'Anime Expo. Nel mese di luglio, la produzione era già iniziata.
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