giovedì 15 gennaio 2015

Recensione: I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio (CGI movie - 2014)

Da giugno, quando questo film in CGI è uscito nelle sale giapponesi, non ho fatto altro che spulciare i peggiori bar dell'interrete alla ricerca di una copia, mi andava bene anche qualcosa con quattro pixel complessivi. Ai primi di dicembre mi sono arresa, tanto a gennaio sarebbe uscito nelle sale anche in Italia, quindi potevo aspettare ancora un po'.
Avevo - però - trovato la OST e tra un ascolto e l'altro mi ero fatta qualche idea di come sarebbe potuto essere il film e non nascondo, in certi punti, di aver provato un certo sconforto, soprattutto alla traccia numero 21.
Nel momento in cui ho deciso di porre fine alle mie ricerche, eccolo arrivare, facendo sì che io potessi smettere di dare capocciate al muro.


Non lo vedrò doppiato, dato che in questo bucio di posto di mondo non è stato portato, però ho potuto scoprire che c'è già la sala prenotata per 50 gradazioni di disinteresse.

Doverosa premessa chilometrica.
A me Saint Seiya piace. Ma tanto, eh!
È un'opera che ho amato da bambina, che ho ricordato con piacere da adolescente e che ha riacceso quel fuoco che ardeva silente nel torace quando l'ho ritrovato quasi per caso da grande, quando ho potuto osservarla e analizzarla con occhi diversi, non più quelli di una bambina esaltata dalle armature, i segni zodiacali e i cazzottoni alla velocità della luce, ma quelli di una rompiconigli con una maturità diversa.
 Ricordo con nostalgia quando in primavera si andava in gita nel paese natio di mia madre e si trovavano le rose sbocciate. Io e mio fratello depredavamo i cespugli, pulivamo i gambi da spine e foglie e via con le rose tra i denti a recitare le stesse parole di Aphrodite dei Pesci e giurare una morte dolorosissima ad Andromeda.

Aphrodite di Pisces

Mamma ci percula ancora. Giustamente.

Ma Saint Seiya, a guardarlo con gli occhi di un adulto, pur conservando tutta la meraviglia e mantenendo viva la nostalgia, è imperfetto: buchi di trama, contraddizioni, caratterizzazione sommaria, cambi di idea in corsa e un po' così, diciamo, del menga.
I Cavalieri dello Zodiaco è così: claudicante, ma si fa amare nonostante tutti i suoi difetti.

Il successo dell'anime è dovuto in gran parte a Shingo Araki e - in Italia - al famoso doppiaggio storico, che ha arrichito i dialoghi tra i personaggi, anche cambiandoli. Che sorpresa, a scuola, scoprire di conoscere già Foscolo e Dante! E che voci! Innamorarsene fu un attimo.

Nell'arco degli anni, soprattutto di recente, qualcuno, là nella terra del Sol Levante, ha deciso di non far morire il brand, così sono arrivati in famiglia: Saint Seiya - The Lost Canvas, che ritengo essere la cosa migliore capitata nell'universo dei Cavalieri; Episode G, che probabilmente è la cosa peggiore che potesse capitare ai Cavalieri, in grado di umiliare i Cavalieri d'Oro più di quanto non lo fossero già stati; Saint Seiya Omega, un'opera dedicata ai giovani di oggi che riprende lo spirito della vecchia serie, lo introduce nel 2014 e lo adatta al nuovo pubblico, facendo implodere il culo a tutti i nostalgici.

Brucia mio culo!
Un nuovo Saint Seiya? E la mia infanzia? Nessuno pensa alla mia infanzia?
Chi ha figli senzienti, non dovrebbe farsi sfuggire l'opportunità e anzi, dovrebbe lasciarsi commuovere dall'aver ritrovato gli eroi della propria infanzia cresciuti, maturati e che guidano la nuova generazione di cavalieri, perché questo era lo spirito dell'opera originale.
Perché Seiya fa con Koga ciò che l'ombra di Micene ha fatto con lui. Mandare avanti un'opera non significa riscrivere la stessa storia fino a non volerla più sentir nominare, significa farla crescere.

Riesci a sentire il cosmo dentro di te?
Per chiunque riesca ancora a sentire il cosmo dentro di sé.
 È una sorta di passaggio di testimone.

Pegasus
Ma 'sta recensione arriva?
E ora: recensione!!

Il film è d'intrattenimento, dura un'oretta e mezza e mi sono divertita parecchio nella visione.
Mi accontento di vederlo in giapponippese, dato che qui, al cinema, si portano solo cose serie e si prenotano le sale per le sfumature (qualcuno mi procuri un estintore, è l'ottava sedia che mando in cenere, altro che detrattori convinti di Omega), non robe per bambini e barbacolli. Aspetterò il DVD. 

Dicevo, il film si fa guardare, non mancano i momenti comici che si riconnettono bene alle prime puntate di Saint Seiya e a molte scenette del manga, ma in fondo Seiya lo spirito del minchione non l'ha mai perso, neanche nell'oltretomba.
Seiya è un sedicenne simpatico e un po' coglione; Shiryu un saputello serioso, troppo ligio al dovere; Hyoga è il solito scontrosetto, ma meno mammone, e Shun è Shun, anche lui fedele a se stesso, così come Ikki.
Prima di approfondire e di dilungarmi in un'altra blaterata, meglio esprimere il mio giudizio in merito al film: più che discreto!

 7,5/10

Ci sono delle parti che mi hanno convinto poco (Ciao, Gemini!), che analizzerò piano piano, ma altre che mi hanno esaltata. È stato bello provare, dopo più di vent'anni dalla prima visione della saga, lo stesso brividino lungo la schiena in certi momenti.
Da qui in poi, leggete a vostro rischio e pericolo, perché gli SPOILER abbondano e sono in ordine più o meno casuale.
Mi è piaciuta molto l'ubicazione del Grande Tempio, che non si trova sul pianeta Terra, ma in una sorta di dimensione parallela. Nessuna acropoli di Atene, nessuna terra di Grecia e nemmeno Terra. 

Santuario - Sanctuary

Il Santuario trascende la dimensione reale, così come un luogo sacro e magico come il santuario dovrebbe. Il Santuario non si limita ai dodici templi più il tempio di Atena, ma è una gigantesca metropoli dal sapore fantascientifco, con zeppelin e migliaia e migliaia di abitanti! Il villaggio di Rodorio tra due milioni di anni e ventisette miliardi di persone. 
I dodici templi sono uno più bello dell'altro, tutti diversi come nella serie classica, e con quello di Camus hanno fatto una cosa straordinaria. 

Undicesimo tempio

Al centro della costruzione, una gigantesca anfora spinge l'acqua verso il soffitto, che è fatto d'acqua e sorretto dalle colonne. È lo stesso concetto visto nella saga di Poseidon, dove le sette colonne reggevano la volta oceanica. L'acqua fluisce in continuazione, con l'eccezione del momento in cui i due ghiaccioli bruciano il loro cosmo.

La trama è quella di sempre, e il film copre le solite dodici ore necessarie alla Scalata delle dodici case fino alla sconfitta di Saga di Gemini, non mancano i necessari rimandi alla Notte degli Inganni, avvenuta sedici anni prima e resa meglio dal punto di vista narrativo. Sono state tolte incongruenze e scene poco chiare a favore di una trama più lineare e sensata.

Trovo questa nuova versione migliore rispetto alla precedente. Non ho mai capito perché Shura dovesse uccidere la reincarnazione di Atena. Ad Aiolos viene dato del traditore per aver attentato alla vita della dea e averla rapita e Shura la vuole uccidere? Perché?

Shura si riabilita in qualche modo, nella serie animata originale, le scene della sua dipartita, la sua presa di coscienza e il suo sacrificio sono memorabili e sono state queste a farlo amare. Nel film non sono presenti, perché anche Shura è meno frolloccone.

C'è una dea Atena al Santuario, una falsa dea la cui vera natura viene rivelata negli ultimi otto decimi di secondo del film, che viene protetta dai cavalieri d'oro.
Micene, dal canto suo, sostiene che la vera Atena sia la creatura che protegge tra le sue muscolose braccia da arciere e il Gran Sacerdote gli scatena dietro Gemini e Capricorn, che fa il suo dovere storico, ma lo fa prendendo due piccioni con una fava e inspiedinando entrambi i cavalieri. Saga ha un motivo valido per essere ritenuto disperso e tutti hanno l'anima in pace.

Atena non ottiene i suoi poteri fino al compimento dei sedici anni e quindi nessuno dei cavalieri d'oro rimasti ha motivo di credere di non proteggere la ragazza giusta. Nessuno di loro ha mai conosciuto Atena, ma quando si trovano la dea dinnanzi, si rendono conto di essersi sbagliati e che ora gli tocca pagare pegno sistemare le cose.

Veniamo ai cavalieri d'oro!

Aries Mu - Il grande Mur

Mu di Aries è in realtà Lezard Valeth di Valkyrie Profile, ma meno negromante! Quando l'elmo si ritira, ecco comparire un paio di occhiali sul naso dell'ariete, accessorio che gli dona, dato che l'ho sempre immaginato come la wikipedia del Grande Tempio.
Sono felice che gli abbiano tolto quella strana vigliaccheria che gli era stata affibbiata nella serie classica che non lo faceva combattere per partito preso, pur essendo a conoscenza di tutto il marcio che regnava al Santuario. Vigliaccheria che poi si è dimenticato di avere nella serie di Hades, quando vediamo per la prima che anche lui ha dei colpi. Usa solo il Crystal Wall, ma lo usa. Ed è figo e pare essere mancino.

Aldebaran Taurus - Toro

Aldebaran del Toro è bellissimo! Sarà che è il mio segno e ho sempre avuto un deboluccio per lui, ma è davvero bello: massiccio, enorme e imponente. Gli hanno dato una caratteristica che si è vista spessissimo nel mondo delle fanfiction: l'amore per il cibo. Quando i bronzini arrivano al secondo tempio (planandogli sul tavolo), lo trovano intento a cibarsi! L'ho già detto che è bellissimo? Ha anche l'anello al naso per rendere più bovinesca la sua figura. Bello, bello, bello!

Dopo di lui, troviamo il cavaliere del cancro, il grandissimo, bellissimo, fantasticissimo, divertentissimo, fortissimo, intonatissimo Deathmask di Cancer! È aggraziato nei movimenti come un carro armato tra le macerie.

Cancer Death Mask

Ora, Deathmask è il mio cavaliere d'oro preferito, non so spiegare il motivo per cui mi piaccia tanto, forse perché è semplicemente cattivo o perché forse, tra tutti, era quello meglio caratterizzato, quello più peculiare.

L'ho adorato, nel film. Non so come sia stata resa la sua esibizione in italiano, ma sono fiduciosa nelle potenzialità canore di Mr. Krabs e nella sua voce graffiante. Non vedo l'ora di sentirlo! Se nella serie originale non fosse stata chiara l'opinione che il cavaliere del cancro avesse di sé, viene reso chiarissimo qui. Il cavaliere del cancro è orgoglioso del suo operato, è orgoglioso del suo teatro dell'assurdo e tutte quelle maschere che nell'originale urlavano vendetta per l'essere umano che avevano rappresentato, qui reclamano compassione e sono costrette a sottostare al volere di chi li ha resi semplici pezzi di una collezione. Non tutte le maschere hanno un'espressione di terrore, anzi alcune sorridono e una in particolare sembra godere di quel che combina Deathmask, tanto da interagire con lui spontaneamente. La quarta casa è tempestata di maschere teatrali, tutte belle vive.

Cancer è come l'ho sempre immaginato: sarcastico, si ritiene superiore e fa ridere. E non nego la possibilità di un disturbo istrionico della personalità oltre a una disdicevole mania di grandezza.
Inoltre, mi sembra meno cattivo e crudele. Mentre nella serie classica si vantava di aver sterminato donne e bambini, sostenendo che al fine di mantenere la giustizia tutto fosse permesso, nel film si limita a cancellare chi è andato a rompergli le scatole dentro casa.

Poi arriva il momento della sua disfatta, che conosciamo bene. Rispetto alla serie, l'ho trovata un po' tirata per i capelli, l'armatura lo abbandona comunque, forse per la sua mancanza di rispetto, e voci di corridoio (Sirio!) dicono che volesse andarsene da molto tempo e stesse solo aspettando il momento propizio. La parte bellina è che Sirio gliela smonta di dosso a cazzotti.
Ma come scordare i cinque minuti di nervosismo di Sirio della serie classica?


Ma solo io ho notato una certa somiglianza tra Cancer e Jack Sparrow nei movimenti? Sì? Ok.
Ed ecco arrivare Aiolia del Leone, che - come nella serie animata originale - ha fatto la sua entrata in scena prima delle Dodici Case.

A me, il Leone, non ha mai ispirato tanta fiducia. Perché?

Leo Aiolia - Ioria
Gli spallacci, i dettagli degli spallacci!
Perché abbaia, si sgola e non morde, al massimo fa le fusa e comunque si arrota le unghie sul divano e sulle tende.
Vogliamo richiamare alla mente un personaggio dimenticato?
Cassios. Ve lo ricordate il tizio cui Seiya cionca via l'orecchio per portarsi a casa l'armatura di Pegasus?
 Questo povero sfigato che è stato sconfitto da Seiya prima che Seiya stesso prendesse dimestichezza con cosmo, armatura, etc., prende a tallonate sulle gengive due bronzini: Andromeda e Sirio. Per Andromeda poco male, ancora non si sa di cosa sia davvero capace, ma Sirio ha ancora la puzza di morto di Cancer addosso. È appena uscito dal quarto tempio e le prende con la potenza di mille supernovae.

Cassios vs Leo

Ma non solo, Cassios blocca Ioria.
La purezza dei sentimenti di Cassios è vasta, il suo amore verso Tisifone totale e incondizionato. Quest'uomo si fa uccidere perché la donna che ama non debba piangere sulla tomba dell'uomo che ama lei. È vero che io pecco di spirito romantico, lo avessi sceneggiato io, Cassios sarebbe andato a cercare qualche ancella allegra per scordare il dolore del rifiuto e avrebbe continuato la sua vita facendo la comparsa nelle puntate di Kenshiro, ma qui siamo davanti a una scena memorabile. Una scena che conferisce a Cassios tutti gli strumenti per diventare un eroe, ma lo fa a costo di sminuire un cavaliere che dovrebbe essere fortissimo. Aiolia e la sua potenza di cavaliere d'oro non sono niente, perché Aiolia è utile come un terzo capezzolo tra le scapole.

Pegasus ha sconfitto Cassios e anche Sirio, Cassios salva Pegasus, corica Sirio di mazzate e pure Andromeda, blocca Ioria e si fa usare come saccone di sabbia... e dopo questo teatrino dell'assurdo, io devo immaginare il cavaliere del Leone come un cavaliere forte?
Magari simpatico, di buone intenzioni e puri sentimenti, ma non forte.
Eh, se solo non fosse stato disegnato brutto, Cassios avrebbe visto riconosciuto lo status di eroe, ma si sa che gli eroi son tutti giovani e belli.

Non sto dicendo che le puntate fossero brutte. Anzi, ma il film ha mostrato un Aiolia forte, intoccabile in quanto cavaliere d'oro. Non basta ripetere Fulmine di Pegasus, non basta proprio. I cavalieri di bronzo devono unirsi per combattere e sconfiggere un cavaliere d'oro. I Cavalieri d'oro hanno la loro dignità di guerrieri imbattibili, se si fermano è perché lo vogliono loro, o per causa di forza maggiore (Ciao, Cancer!).

Virgo vs Leo

Nel film, il Leone, non fa la figura di farsi trattenere dal primo che passa per farsi sconfiggere, ma deve intervenire un suo pari per bloccarlo. E infatti viene riabilitata anche la figura di Shaka di Virgo. Scoprire che l'Illuminato fosse tutto meno che illuminato e che gli occhi avrebbe fatto  meglio aprirli di tanto in tanto è stato deludente, ha lasciato l'amaro in bocca, ma l'amore è cieco e si è scelto di non dare troppo peso alla stranezza, ci si è finti ciechi tonti.

Non c'era Virgo a distrarre Ioria perché Saga potesse fare i suoi porci comodi, no. Shaka è colui che ha la forza e il potere necessario per diradare la coltre di stronzate eretta da Saga dagli occhi cerulei del leone. Chi, se non Virgo, è davvero in grado di mostrare la realtà dai fatti a chi non vuole può vedere?
Nessuno e infatti ci guadagnano entrambi.

Apri gli occhi, Aiolia.
A questo punto, gran parte del film è andata. siamo allo scadere dell'ora e nel mentre non ho fatto altro che pensare a quanto il continuo rumore delle armature fosse meraviglioso. Le armature sono di  metallo, sono rigide e sono fantastiche. Il clangore riecheggia nei templi a ogni passo, ogni pezzo stride e tintinna. Superbo!

 Il design può piacere o meno, non che nella serie originale le armature non cambiassero a ogni pié sospinto, ma devo dire che non mi dispiacciono, sono coerenti con il nuovo Santuario. Devo dire che la storiella del ciondolo è stata un genialata per mettere una pezza ai continui cambi di anime e manga, prima serve lo scrigno, poi l'armatura ha un'anima propria e sa quando deve venire anche se a volte va chiamata. Nel nuovo film, i ciondolo richiama lo scrigno e l'armatura fa quello che deve, perché è davvero viva, con diversi inserti al neon che fanno tanto estetica cyberpunk, così come il vicolo che vede la prima apparizione di Phoenix.

Aquarius Camus

Dato che Deathmask ha spedito nello Sekishiki due bronzetti con un colpo solo e solo uno è arrivato a destinazione, scopriamo che Camus di Aquarius ha acchiappato per la bionda chioma il discepolo e lo ha trasportato nel suo meraviglioso tempio.
A me, Aquarius, stava un po' sulle balle, lo devo ammettere. Quel continuo cicaleccio all'undicesima "non puoi superarmi, io sono meglio, ci provo da eoni ma lo zero assoluto non si tocca, non puoi congelare le armature d'oro anche se lo hai già fatto alla seconda casa, blabla" qui non c'è.

Ho avuto qualche perplessità sul cannone da spalla, ma è solo un mezzo per convogliare e catalizzare meglio il cosmo e visto in azione non è male. Manco Aquarius è male, nel mettere alla prova il suo discepolo. Lo scontro è bello, ma tristemente corto. Spiace anche un po' non aver visto Crystal sotto ghiaccio alla settima.
Dopo che Shaka ha fatto gentilmente passare Pegasus e Andromeda, i due arrivano alla casa dello Scorpione, il tempio di Milo di Scorpio

Scorpio Milo
.
Milo, qui è una donna con le palle cubiche, una forza devastante e un bel visino. Si offende per non essere stata salutata, quindi sbatte fuori dal suo tempio i due cavalieri di bronzo fino a mandarli in quello del Sagittario (lo fa, lo fa) e lo fa a suon di calci nel culo. Al nono li attende faccia di bronzo del Capricorno.

Capricorn Shura

Capricorn è tagliente, in tutti i sensi, tant'è che non mancano le situazioni che diventano quasi comiche, come quando guarda incuriosito lo scambio di cazzotti tra Milo e Seiya e commenta la bravura di Pegasus, sostenendo che sarebbe stato sicuramente un compagno di giochi più divertente rispetto a quello che gli è capitato e che è finito in quella nuvoletta di polvere in alto a destra. Sì, è Andromeda.

Shura viene interrotto dall'arrivo di Ikki e così vediamo la Fenice in azione per circa altri otto secondi, quelli necessari a mostrare l'eleganza in saltelli e movimenti di Capricorn in combattimento.
Mi è piaciuta molto la contrapposizione delle due tipologie di combattimento nel corpo a corpo dei due cavalieri d'oro: Milo è violenta, implacabile, grattugia letteralmente la faccia di Pegasus contro il muro; Shura è leggero, delicato, agile.

E dopo una serie di cazzottoni a velocità intollerabili, il famoso muro si sbriciola e viene rivelato il messaggio scritto da Aiolos in un gustoso mix di proto-vulcaniano e sumero. Mi stupisce che riescano a leggerlo, il greco aveva comunque il suo fascino.

The care of Athena
Giovani guerrieri che qui siete giunti, lascio a voi...

Siccome ho notato il ripetersi di questo segno: \, e dato che quando voglio ho un sacco di tempo da perdere, ho decrittato l'alfabeto usato al Santuario, roba che manco Turing. C'è scritto, in inglese, e con una grafia un po' incerta: THE CARE OF ATHENA. E basta. Che dilussione.

Dopo aver fatto luce sui piani del grande tramista nell'ombra, arriva la cavalleria con Atena che, nel vedere Seiya riverso a terra assieme agli altri, interviene per salvarli.

I cavalieri d'oro le consigliano riposo assoluto e al massimo una breve passeggiata dopo i pasti, e Atena s'incazza. Ho aspettato anni per vedere la dea arrabbiarsi e sgridare i gold. Anni.
Non solo avete servito la divinità sbagliata per sedici anni e non vi siete mai e dico mai accorti della differenza; adesso andate a dirle di stare attenta alla salute dopo un fantastiliardo di attentati alla sua vita? Mi sono quasi commossa. Io avrei elargito anche vergate sulle natiche e un breve soggiorno a Capo Sounion o luogo equivalente.

Aphrodite Pisces Fish
Quella farfallina maledetta.
A pagare il prezzo più alto di tutti per la follia e il potere di Saga è Aphrodite dei Pesci, il cavaliere dagli occhi bicolore. Che è - ovviamente - bellissimo.

Saga modello Gran Sacerdote ormai ha prosciugato la dea e il momento per portare a compimento quello che ha iniziato è giunto. Aphrodite fa una fine indegna, schiacciato, annichilito dallo straordinario potere imbrigliato dal cavaliere dei gemelli. Non averlo visto in azione mi è dispiaciuto moltissimo, per come è stato fatto il film i suoi attacchi sarebbero stati meravigliosi. Mi rendo conto di limiti di budget e tempo, ma un tentativo di Piranian Rose? Solo un tentativo, piccino, uno sbuffo di petali, appena un accenno. 
A questo punto le cose degenerano. Non che stessero andando esattamente bene, tra una cosa e l'altra si sono fatti tutti malissimo e la freccia di Betelgeuse permette al cosmo di Atena di fluire in Gemini paraculo supremo. Tant'è che per salvare Seiya, devono metterci un po' di cosmo anche gli altri bronze, tutto per amore dell'amicizia e della giustizia.

Gemini Saga

Quasi prosciugata Atena, Saga si toglie la maschera e si rivela in tutta la sua maestosità bi-color e in qualche modo risveglia una statuona gigante di Anubi - se non lui, un parente stretto - che adornava il tredicesimo palazzo, che è un incrocio tra la Sagrada Familia e una cattedrale gotica a caso.
Questa - la statua - inizia a distruggere tutto quello che può per distrarre i gold, che essendo i guardiani ufficiali del Santuario, non possono certo restare a guardare. Poi, se fossero andati loro da Saga, il film sarebbe finito subito. 
Cavalieri d'oro
Squadra Ginyu: in azione!
I gold hanno il loro momento Squadra Ginyu e partono per fermare la giga-statua, con una bella musica in sottofondo e, in genere, quando la gente si unisce per un obiettivo comune tendo a commuovermi. Ancora piango per il finale di Char's Counterattack, come non commuoversi quando due eserciti in guerra tra loro si fermano per impedire il disastro? Come? Non lo so, infatti fingo improvvisi attacchi di congiuntivite.
 In un certo momento dell'esaltante lotta, siamo per la prima volta messi di fronte a qualcosa di nuovo, bellissimo, straordinario e mai visto prima: l'armatura di bronzo non regge l'aumento del cosmo e inizia a sbriciolarsi. L'armatura, come è stato spiegato un fantastilione di volte, è un catalizzatore per il cosmo, se ci si fa passare troppa energia succede che BOOM!, salta il fusibile, e quella va in pezzi. Ma è il lavoro di squadra a risolvere la situazione, è l'unione dei guerrieri che permette a Seiya di superare la barriera dell'armatura grazie alla cura di poco prima e raggiungere finalmente il settimo senso. È la stessa emozione provata durante la saga di Poseidone, quando uno dietro l'altro bruciano il proprio cosmo per dare forza alla freccia perché penetri le difese del dio.
Io di queste cose ne voglio vedere altre mille!

Crystal Wall!
Anche i cavalieri d'oro lavorano in squadra per abbattere la statua, ed è bellissimo anche qui, anche nel momento in cui ho temuto che  Capricorn si svertebrasse dallo sforzo e che tagliasse Toro in due.

Il film si avvia alla conclusione, ma succede una cosa strana, tant'è che anche il Grande Mur ci resta male.
E come si fa a spiegarglielo? Come si fa a dirglielo senza che sembri ridicolo? Eh.

Lo è in un primo momento, la sensazione è brutta, ma alla fine va bene, perché in fondo è l'esplosione ultima di Saga e del potere che è stato in grado di accumulare. Per la prima volta, quel demone che si era impossessato di lui, nutrito dalla sua invidia e dalla sfiga di essere nato sotto il segno dei gemelli, si manifesta. Abbiamo sospeso l'incredulità per tutto, si può fare anche qui, a maggior ragione dopo la scusa del "demone" ripetuta per anni come un mantra.

Saga a sinistra e Shodan a destra. No! Shodan a sinistra e Saga a destra, o forse... no, non lo so più.
Ovviamente Saga, visto da fuori, è così:


Sembra uscito da un episodio della saga di God of War. E c'aveva ragione Mu a domandarsi cosa diamine fosse.
Ma il bene e la giustizia trionfano sempre e comunque, basta volerlo e crederci, aiutati da chi, appena sedici anni prima aveva provato a fermare questo meccanismo di distruzione.
Nessuna menzione alle decine di migliaia di vittime della città, morti schiacciati sotto architravi e pezzi di statuoni giganteschi.

Consiglio la visione del film, sia in giapponese sia in italiano, almeno chi può lo faccia mentre si trova nei cinema, per Dio!
È da non perdere, da vedere per chi è già fan e vuole riemozionarsi; da vedere per chi non li ha mai visti e vorrebbe provare, da vedere perché è un bel film, con una bellissima regia (Keiichi Sato, che ha diretto Char's Counterattack, Shingeki no Bahamut, Gundam Unicorn, e possa egli avere un posto comodo nel paradiso dei cavalieri quando sarà il suo tempo anche solo per Il contrattacco di Char), una bella sceneggiatura (adattata da Tomohiro Suzuki) e la CG è stata usata magistralmente.
Sagittarius Aiolos - Micene di Sagitter
Mi sento un po' stanchino, il rientro atmosferico trans-dimensionale è faticoso.
Una mia amica, con cui ho condiviso un breve periodo fanfictionaro qualche anno fa, mi ha lasciato di stucco quando ha detto che non avrebbe visto il film per via di molti pareri negativi e il timore di rovinarsi il ricordo de I cavalieri dello Zodiaco.

Non do mai retta ai pareri degli altri, perché generalmente gli altri hanno gusti molto diversi dai miei, valutano in modo diverso e se lo avessi fatto, mi sarei persa anche questo film.
Non credo che questo lavoro possa rovinare il ricordo della serie precendente, perché non sovrascrive in nessun modo la serie originale nella testa di nessuno.
Se la serie precedente vi piace già, non può non piacervi anche questo. È diverso ma simile, è la stessa cosa ma in altro modo.

Questo film non va a sostituirsi alla serie originale nel cuore di nessuno, è semplicemente un nuovo inizio, perché per quanto molte parti fossero coinvolgenti, facevano a cazzotti con l'intelletto umano.  Scegliete quello che preferite, ma mangiateveli tutti, che meglio vanno e più ne fanno.

È vero, veder mancare delle scene epiche è stato strano: la furia di Sirio nella quarta casa, il sacrificio di Cassios, la lotta contro il dio (Shaka), il dubbio di Milo, la gelosia di Camus e il Camus maestro e infine la locura di Aphrodite resteranno per sempre impresse nella memoria di chi ha avuto modo di viverle all'età giusta, al tempo giusto.

La leggenda del Grande Tempio è un altro modo di raccontare la storia, un modo che, per persone come me, che quando il pasticcio è troppo grosso faticano a ingollarlo, salva in qualche modo lo svolgimento dell'opera originale, non lo sovrascrive. Entrambi convivono pacificamente nel mio cuore di fangirl.

Il più grande difetto del film è la sua brevità, solo 90 minuti per tutti questi eventi, sono davvero davvero troppo pochi, anche solo un quarto d'ora in più avrebbe potuto fare la differenza, ma in definitiva mi è piaciuto, poteva indubbiamente essere migliore, c'è sempre spazio per il miglioramento, ma sono felice.

myth cloth
Fama, soldi, donne e potere! Broadway sto arrivando!

EDIT 22/01/2015
Fermi tutti! Gaudio et tripudio!
Ho potuto vedere il film anche in italiano, seppur con una qualità che definire pessima sarebbe una gentilezza, ma sono felice di aver avuto la possibilità di sentire quelle voci incredibili e non ho parole se non una: meraviglia! Non vedo l'ora di avere il DVD tra le mani!

Non mancano le voci conosciute, quelle dei cinque bronzini, quella di Ioria, Virgo, Capricorn (io ho una cotta vergognosa per la voce di Ballerio) e quella della dea.

Ammetto di essere stata un po' dubbiosa nel constatare la mancanza di Orlando Mezzabotta a dar voce al pazzo dello zodiaco, ma Mario Zucca ha fatto un lavoro fantastico, anche se ammetto che la metrica del pezzo di Cancer mi ha lasciato un po' dubbiosa.
Immaginavo una voce più dura per Scorpio, ma sono stata piacevolmente sorpresa dal risultato e dal lavoro di Katia Sorrentino.

Devo anche rimangiarmi il voto, il doppiaggio è stato magistrale! Nonostante la qualità tappi nelle orecchie con russata in sottofondo, l'effetto nostalgia gioca scherzi barbini, tant'è che aggiungo quel mezzo punticino per arrivare a 8, perdendo quel briciolo di obiettività che mi era rimasta.
Ivo De Palma - storica, unica e insostituibile voce di Pegasus - si è occupato di curare questa edizione italiana, portando a casa un ottimo risultato.

EDIT 31/01/2015
Meglio tardi che mai: beatevi della voce di Ivo De Palma che parla del film dei cavalieri. Ascolterei quest'uomo parlare per eoni, senza stancarmi.


ABBRACCIONE!!

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