mercoledì 31 dicembre 2014

Psycho Pass 2 - Episodio 1: La bilancia della giustizia




La bilancia della giustizia è il primo episodio della seconda stagione di Psycho Pass.
Lo sto guardando per la seconda volta, come già detto nello sproloquio introduttivo, ho interrotto la visione alla quarta puntata e ho rivisto la prima stagione prima di buttarmi a capofitto su questa.


Gli eventi si svolgono un anno e mezzo dopo la chiusura della prima stagione. La puntata si apre con attentato, un drone per lo smercio promozionale di un farmaco che promette di tenere sotto controllo la tonalità dello Psycho Pass esplode. Si tratta ovviamente di un attentato, il cui colpevole rilascia istantaneamente sul web una dichiarazione di colpevolezza e viene riconosciuto subito. Si tratta di un esperto di esplosivi che lavora per un'azienda di demolizioni.
Apparentemente, dopo cinque minuti e mezzo - sigla delirante inclusa - l'ispettore Akane Tsunemori pare essere a un passo dalla risoluzione del caso.
C'è del marcio, qualcosa non va e infatti ne parlano via braccialetto chiacchierone Akane e l'ultima entrata in squadra negli ultimi minuti dell'ultima puntata della prima stagione: Shimotsuki. È strano che lo Psycho Pass di Kitazawa, il colpevole dell'attentato (che in realtà è il terzo) si sia intorbidito solo dopo l'ultima esplosione. 
Con il Sibyl System attivo, il solo pensare di compiere un'azione criminale, sia organizzare un omicidio o bestemmiare fortissimo, porta a una variazione fisiologica che viene registrata e porta a un conseguente cambiamento dello stato psicofisico della persona. Lo Psycho Pass cambia di colore secondo il livello di stress. 
Appare un'altra vecchia conoscenza: un ispettore della seconda divisione alla quale Ginoza affidò Kougami per indagare sulla presunta fuga di Kagari: Aoyanagi. Costei ordina un'irruzione dove il bombarolo si nasconde, per evitare che il protrarsi delle indagini faccia aumentare il livello di stress nei cittadini, che alla terza esplosione cominciano a essere quanto meno preoccupati.
Akane, che è l'unica che riesce a connettere le sinapsi per più di un quarto di millisecondo al giorno, tenta di avvertire la collega della remota possibilità che si tratti di una trappola, sulla base che il tizio sa che sono sulle sue tracce e che l'attentato non ha mietuto vittime. E infatti:


Akane ha diviso la propria squadra, di modo che nel caso si trovasse nei casini avrebbe potuto avere il nuovo Kougami a guardarle le spalle e anche il nuovo Kagari. Shimotsuki è rimasta con Ginoza e Yayoi di cui non ricorderò mai e poi mai il cognome all'ingresso della struttura.
Il parallelo tra il nuovo enforcer e Kougami è appena suggerito anche nella opening che sinceramente ho trovato bruttina, non solo perché ho dovuto asportarmi le orecchie, ma anche per la ripetizione forzata di metà dei frame per parecchie volte.

Togane-Kougami

Il gruppo si divide ancora, Akane ha imparato che, a volte, essere scavezzacollo paga e affronta il casino da sola, mandando i suoi enforcer, Togane e Himagawa, a inseguire il bombarolo in fuga con una povera donna in ostaggio, mentre la nuova Shimotsuki è una di quelle che considera gli enforcer/esecutori alla strega di scudi umani e se si fanno male anche chi se ne frega, di criminali latenti è pieno il mondo e ne prendiamo altri due.
È la prima volta che in Psycho Pass viene mostrata questa visione. Ginoza stesso, all'arrivo di Akane, le presenta gli enforcer e le dice che sono esseri umani diversi. Non ha simpatia verso di loro, soprattutto il padre con cui è incazzato come una iena, ma sicuramente non li considera meno esseri umani. Akane, all'arrivo di Shimotsuki, le spiega la differenza tra la gente normale e i criminali latenti, ma non manca di sottolineare che "sono persone". Sì, Shimotsuki mi sta sulle palle e spero che muoia presto.

Mentre io mi lamentò di personaggi simpatici come chiodi nelle gengive, attraverso i mille occhi del dipartimento di giustizia sparsi per la città, viene trovato il bombarolo in fuga, che lascia andare il suo ostaggio che in realtà non esiste. Akane fa una brillante analisi del criminale e giunge alla conclusione che si tratti di una trappola.

Il bombarolo ne sa una più del diavolo e riesce a fuggire, finché non va a infilarsi in trappola e incontriamo di nuovo l'Akane Tsunemori della prima stagione, l'ispettore capace di pensare autonomamente, senza seguire ciecamente le direttive del Sibyl System.
Il coefficiente di criminalità del fuggitivo è appena sopra 300, il che significa che la Dominator entra automaticamente in modalità letale, però, basta che l'uomo si calmi appena appena, giusto un pochettino, perché il coefficiente arrivi almeno a 299 e la Dominator vada in modalità paralizzante.

Bei discorsi sull'utilità/inutilità dell'essere umano in una società controllata da un sistema un po' merdosetto del Sibyl System, quanto è giusto un sistema del genere, nel quale il singolo non ha la possibilità di scegliere della propria vita? Ma se le persone sono giuste, ed esserndo la scoietà un insieme di persone, la società diventa giusta a sua volta?

Il bombarolo viene catturato, ma l'ostaggio? L'ostaggio in realtà non è un ostaggio, ma qualcuno che non viene "letto" dalla dominator e così la polizia perde pezzi.



Citazione dell'episodio:
Il fatto che qualcosa sia falso, non ne cancella l'esistenza.
L'ostaggio


WC? In fondo a destra, come sempre.

Prossimamente l'episodio 2: Incertezze striscianti

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