venerdì 20 settembre 2013

Recensione: Gli inganni di Locke Lamora di Scott Lynch



                                 Titolo originale: The Lies of Locke Lamora
                                 Autore: Scott Lynch
                                 Anno: 2007 (2006 USA)
                                 Editore: Editrice Nord
                                 Genere: Romanzo fantasy
                                 Pagine: 605

Mettiamo subito delle cose in chiaro: Gli inganni di Locka Lamora è il primo romanzo della Serie dei Bastardi Galantuomini, che secondo l'autore conterà ben sette romanzi. 
1. The Lies of Locke Lamora (Gli inganni di Locke Lamora)
2. Red Seas Under Red Skies (I pirati dell'oceano rosso)
3. The Republic of Thieves - Ottobre 2013 USA, Italia (?)
4. The Thorn of Emberlain
5. The Ministry of Necessity
6. The Mage and the Master Spy
7. Inherit the Night

C'è anche un lato positivo, dato che il primo romanzo è autoconclusivo, non si tratta di un continuum di eventi come - ad esempio - La Canzone del Ghiaccio e del Fuoco. La storia dei Bastardi Galantuomini va avanti, i protagonisti sono sempre gli stessi, ma si tratta di episodi.
Un'altra nota positiva è che il secondo volume è stato pubblicato, sempre dalla Editrice Nord, nel 2008, la pessima notizia è che si tratta di un romanzo praticamente introvabile in cartaceo - dato che è anche fuori catalogo, ma fortunatamente reperibile nella versione elettronica.

Un'altra buona notizia è che il primo volume è acquistabile da Amazon scontato del 55%, e che il terzo sarà disponibile - in inglese, of course - a partire dal 10 ottobre 2013.

Incipit:
 PROLOGO
Il ragazzo che rubava troppo


1

Al culmine della lunga estate umida dell'anno Settantasettesimo di Sendovani, il Forgialadri di Camorr fece una visita improvvisa e inattesa al sacerdote Senzocchi al Tempio di Perelandro, con la folle speranza di vendergli il giovane Lamora.
«Ho da proporti un affare!» esordì il Forgialadri, forse infaustamente.

«Un altro affare come Calo e Galdo, magari?» disse il sacerdote Senzocchi. «Ho ancora il mio bel daffare a togliere a quegli idioti ridacchianti tutti i vizi che hanno preso da te e sostituirli con i vizi che servono a me.»
«Avanti, Catena.» Il Forgialadri scrollò le spalle. «Te l'avevo detto che erano scimmiette merdose, e all'epoca non ti era...»
«O magari un affare come Sabetha?» La voce più pastosa, più profonda del sacerdote ricacciò l'obiezione dritta in gola al Forgialadri. «Ricordo che per lei mi hai chiesto qualunque cosa a parte le rotule di mia madre morta. Avrei dovuto pagarti in ramine e guardarti mentre ti facevi uscire un'ernia cercando di portar via tutto.»


Niente male, eh?
Le vicende si sviluppano a Camorr, ridente cittadina fondata sull'acqua, proprio come Venezia, che ne ha ispirato la scenografia, e vedono protagonisti i Bastardi Galantuomini, un gruppetto di simpatici paraculi, capitanati da Locke Lamora.

 La bellissima copertina dell'edizione americana

 Il romanzo di apre con un salto nel passato: il Forgialadri, figura che si prende cura degli orfani di Camorr per farne quello che il suo stesso nome suggerisce, si reca da Padre Catena, sacerdote Senzocchi dell'ordine di Perelandro. Si scopre fin da subito che i due hanno già fatto affari insieme, dato che Catena ha già acquistato Calo, Galdo e Sabetha. 

La narrazione procede a salti tra il passato, con l'addestramento dei Bastardi Galantuomini, e il presente. Ovviamente, i Bastardi Galantuomini sono davvero dei grandissimi bastardi, ma tendono anche alla galanteria, e non nel senso arseniolupinesco del termine.

Il primo incontro con i Bastardi da adulti lo si fa mentre iniziano la loro recita, poiché sono ladri. Ladri furbi come cento volpi, che infrangono la legge segreta della città: non si ruba ai nobili che poi ai nobili girano. Ma Locke Lamora, Jean Tannen, Cimice e i gemelli Calo e Galdo Sanza se ne fregano di quello che dice la legge sancita tra il Duca di Camorr e Capa Barsavi, e passano il loro tempo a farsi venire idee geniali.

I nobili impazziscono per trovare la Spina di Camorr, il ladro che fa tutti fessi. Proprio quando l'ennesimo colpo sembrava messo a segno, succede l'irreparabile. Arriva il Re Grigio, che incasina tutto. Ma proprio tutto.

Dell'autore ho apprezzato tantissimo una cosa: non ha paura di fare scelte pericolose. I personaggi parlano in modo reale, i dialoghi sono divertenti e incalzanti, soprattutto Padre Catena dimostra avere un carisma notevole. Mi sono ritrovata a ridere a voce alta per qualche scena; in altre ho provato una rabbia feroce.

Il romanzo è davvero bello.

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