domenica 11 settembre 2016

Saint Seiya - Soul of Gold #11

Episodio precedente: #9 e #10



# 11 - Il ritorno del falso dio Loki o Aiolia is the new Seiya o Aiolos e la sindrome dello scudo umano
L'Athena Exclamation si è risolta con quasi un nulla di fatto, sebbene Andreas/Loki paia essere sparito e i gold che hanno osato il colpo proibito si ritrovano privi di energia a terra, dopo una micidiale esplosione che ha coinvolto il grande albero, Aiolia viene prelevato da una radice tentacolare e portato chissà dove. 

Il chissà si scopre rapidamente in questa undicesima puntata, che può contare fino a due possibili titoli alternativi:
1 - Aiolos e la sindrome dello scudo umano;
2 - Aiolia is the new Pegasus;
Ma andiamo con ordine.
Ritroviamo il leone d'oro più amato dagli italiani che precipita ignudo nel nulla, precipita anche con una certa lentezza, finché la sua aura dorata non incontra quella più fredda e bianchiccia di Lyfia.

La creazione o telefonocasa?
 Quando le due mani si sfiorano, Aiolia riprende i sensi in un luogo che tanto pare il parcogiochi dei cavalieri del cancro, ogni cenno di natura pare scomparso, l'Yggdrasil è scheletrico e rivela il frutto del male. Asgard è tornata la landa ghiacciata che era sempre stata.


Il leone pensa di essere l'unico sopravvissuto, quando qualcuno gli rivolge la parola.

Loki
Loki non è riuscito a salvare il corpo di Andreas, ma per lui è possibile rivivere anche nella sua fighissima armatura a otto alucce ed è pronto a prendere a schiaffi il leone per passare il tempo nell'attesa che il frutto maledetto dell'Yggdrasil diventi maturo.
Prendere a calci il cavaliere del leone, sbatacchiarlo a destra e sinistra come fosse uno straccio impolverato è una di quelle attività che non ha prezzo. Il leone ammaccato percepisce il cosmo delle armature che piangono per lui, Loki lo percula (giustamente) e gli scatena contro il colpo decisivo, ma viene interrotto.

La mummia del sagittario

Questo è forse il momento più delicato e bello di tutto l'episodio, finalmente si possono vedere i due fratelli assieme, uno accanto all'altro. Bellissimo il momento in cui Aiolos si rende conto di quanto sia cresciuto l'altro. D'accordo, viene da dire "e grazie al cazzo", dato che solo uno dei due ha trascorso gli ultimi tredici anni da vivo.

Scopriamo che il cavaliere del sagittario, uomo che solo col suo coraggio e sacrificio ha trascinato nel futuro una generazione di giovani cavalieri, colui che fece scudo col suo corpo al corpo dell'infante dea Atena, che venne tacciato di tradimento, sfilettato dal capricorno e infine lasciato morire al freddo e al gelo, ovviamente ferito è stato tratto in salvo dalle guardie di Hilda.
A Palazzo Valhalla è stato curato e Hilda in persona gli ha parlato di quello che nasconde il frutto: la rovina del mondo, ovvero la lancia Gungnir.

LA LANCIA GUNGNIR

Gungnir, nel mondo reale, era la lancia di Odino, forgiata dai nani, in grado di tagliare qualunque cosa e di non mancare mai il bersaglio. Il dio la usò per combattere contro i Vanir, altro gruppo di divinità (dei quali sono sopravvissuti Freyr e Freya) e che userà ancora nell'ultima battaglia: il Ragnarok.
In un capitolo dell'Edda in prosa, si narra che durante il Ragnarok, Odino cavalcherà sul campo di battaglia con un elmo d'oro e che impugnerà Gungnir, ma nell'Anello dei Nibelunghi di Wagner, la lancia è fatta dall'Yggdrasil ed è incisa con le rune. È un'arma famosa, forse la più conosciuta tra quelle appartenenti alla mitologia norrena.
Loki solleva contro i due fratelli e tutta Asgard un vasto esercito di Einherjar, le cose sembrano andare male per Hilda, ma Sigmund fa la sua entrata in scena con Flare/Freya.


Gli stessi Einherjar combattono contro i due fratelli, che uniti non si fanno certo mettere i piedi in testa. Anche quando le cose di mettono male, niente andrà mai davvero per il verso sbagliato finché c'è Aiolos nei paraggi, che fa quello che sa fare meglio: lo scudo umano.

Modalità SCUDO UMANO
Non so che problemi abbia il cavaliere del Sagittario, che ha relativamente riposato durante tutti questi anni, non è stato nemmeno disturbato da Hades per uccidere Atena, ha avuto da lavorare giusto un cinque minuti al Muro del Pianto.
Veniamo lasciati in sospeso e andiamo a vedere che fine aveva fatto Frodi, che avevamo lasciato con un cadavere in piedi dal ventre sbrilluccicante.

coltellino portachiavi

Frodi lascia ai piedi della statua di Odino che veglia su Asgard l'aggeggino che Utgard nascondeva all'interno del suo corpo, che altro non è che l'armatura in versione tascabile del dio norreno.


L'armatura di Odino riprende le sembianze che abbiamo avuto modo di conoscere nella precedente serie di Asgard.

Nel mentre, Aiolos e Aiolia sono a terra moribondi, soprattutto Aiolos che si sente di fare un discorsetto sull'importanza della fede per un cavaliere votato a una divinità, perché loro non saranno mai ricordati per le loro azioni, per un nemico sconfitto o altro.


Si ritorna al passato, quando Aiolos ha salvato Atena. Tacciato di tradimento, lui è ricordato per la sua fede nella dea, dea che ha difeso a costo della sua vita. Ed è in questo momento che il cavaliere del Sagittario, Aiolos, si sfila dal culo un tirapugni d'oro, sorpreso che risuoni col cosmo del fratello minore.
A parte il "sei strettamente fasciato da un tre chilometri abbondanti di bende... dove lo nascondevi?", il tirapugni si chiama Draupnir, è l'unico artefatto che può fermare Loki ed è stata Hilda a darlo al sagittario.
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"Dove lo nascondevi?"
"Da nessuna parte"

Nella mitologia norrena che niente ha a che vedere con il magico mondo di Saint Seiya, Draupnir può essere un bracciale o un anello d'oro. Probabilmente è l'artefatto divino dal quale Tolkien ha avuto l'idea di usare gli anelli ne Il signore degli anelli, dato che Draupnir generava otto anelli ogni nove notti. 
In Soul of Gold, Draupnir è un tirapugni, perché il cavaliere del Leone è un pugile provetto.


Dopo qualche colpo assestato al dio degli inganni, Aiolia viene interrotto dall'apparizione dell'armatura di Odino che reca seco Lyfia per lo spiegone. A darle man forte nel racconto, da lontano, c'è il povero Frodi.
Scopriamo così che Lyfia è Odino, perché il dio non solo ha scelto la giovane come celebrante, ma dato che c'era ne usa il corpo; che per qualche motivo Utgard si è suicidato per ritornare come Einherjar e nascondere dentro di sé l'armatura di Odino che per qualche altro motivo non può stare in giro mentre Loki cerca di conquistare il mondo, ma ormai è giunto il momento per Aiolia di indossare l'armatura di un dio che ha ancora in vita due cavalieri, perché Aiolia è il protagonista della serie ed è il nuovo Pegasus.
Logico, no?
Questa è forse la parte che più mi ha infastidita di tutto Soul of Gold. Passi la vecchia serie di Asgard, gli unici cavalieri di Odino in vita rimasti erano Alcor e Bud, e Alcor era stato molto chiaro nel ripudiare Hilda e riportare a casa il fratello gemello. Anche se glielo avessero chiesto, Mizar era in coma e non è che avesse grande possibilità di scelta; Alcor avrebbe preferito mangiarsi i propri testicoli e ben capisco che la scelta ricada sul cocco della dea che sta cercando di salvare il mondo. Va bene, ha senso e lo concepiamo.
Ma adesso, Sigmund e Frodi sono in vita, hanno capito quello che stava succedendo e stanno salvando la situazione come meglio possono. Lyfia stessa, essendo il benedetto ODINO, potrebbe indossare l'armatura e far a Loki il culo a strisce e invece no.
L'armatura di Odino dev'essere indossata dal cavaliere del Leone perché Odino vuole così. Also sprach Wotan.
Ma c'è di peggio: nel momento in cui Aiolia accetta di indossare l'armatura e impugna la spada Balmung per la vestizione come un novello Artù, ecco che l'armatura diventa dorata.

Possa Anacleto nidificarti tra i capelli.
Per me la doratura è una retrocessione.
C'è stato il periodo, fino alla saga di Nettuno, in cui tre dei cinque bronze - paraculatissimi - indossavano delle armature d'oro. In particolare nelle ultime puntate, mentre Seiya indossa l'armatura del Sagittario, Hyoga quella del defunto maestro dell'Acquario e Shiryu quella dell'incartapecorito Maestro dei Cinque Picchi della Bilancia, mentre Capricorn gli urlava dal celeberrimo paradiso dei cavalieri di usare ancora la dannata Excalibur che mica gliel'aveva lasciata per niente, Ikki e Shun si ritrovano ad ardere fortissimo il cosmo finché non eguagliano quello dei cavalieri d'oro, raggiungendo il settimo senso e mantenendolo per più di sette decimi di secondo. In quel momento, le loro puzzolentissime armature di bronzo diventano d'oro. Non contiamo tutte le volte in cui tutti hanno raggiunto il settimo e le armature sono rimaste di bronzo.
Questo è un upgrade bellissimo.
In Hades, nella saga dell'Elisio, scopriamo che anche Andromeda e Phoenix posso indossare delle armature d'oro, rispettivamente quella della Vergine e quella del Leone, perché funziona a segni zodiacali. Se non sei dell'Ariete, l'armatura dell'Ariete non la puoi indossare. Ma Shiryu è tornato a terra con l'armatura del Capricorno, anche se per poco. Ma non fa niente.
Dato che le armature d'oro non sono sufficienti a prendere a schiaffi delle divinità del calibro di Hypnos, Thanatos e Hades, scopriamo che il bagnetto di sangue della dea che Sion ha fatto fare alla armature nell'ultima riparazione prima di morire di nuovo male aveva un suo perché. Le normali armature di bronzo diventano armature divine.
In Soul of Gold, anche le armature d'oro diventano divine, purché siano state a contatto con dei liquidi di Saori, siano essi lacrime o sangue o saliva. 
Quindi adesso abbiamo letteralmente un'armatura divina, poiché appartenente a un dio, che diventa dorata.
Ok, proviamo a trovare la scusa che Aiolia non sia in grado di indossare l'armatura di Odino perché il suo cosmo è insufficiente, perché è stanco o perché è un einherjar o perché ha già dato e non era morto nemmeno da un paio d'ore quando è stato riportato in vita ed esplodere al Muro del Pianto non è una cosa facile, ma è necessario che l'armatura diventi dorata anziché mantenere la naturale colorazione che aveva quando anche il cavaliere di Pegasus l'ha indossata a suo tempo?

Cosa non si fa per vendere un modellino in più.
È passato un anno dalla messa in onda e inizio a ricordarmi il motivo per cui avevo smesso di ciarlare a vanvera sulle puntate: l'ira funesta. A distanza di un anno, in cui avevo rimosso queste cose - evidentemente - posso riuscire a concludere. Coraggio che mancano solo altre due puntate e nonostante tutto ci sono tante belle scene!

Prossimo episodio: #12 La rinascita della sacra lancia Gungnir!

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