martedì 11 febbraio 2014

Giù nel cyberspazio - William Gibson



Misero un segugio esplosivo sulle tracce di Turner a Nuova Delhi, sintonizzato sui suoi feromoni e sul colore dei capelli. Lo raggiunse in una strada chiamata Chandni Chauk, e si lanciò verso la sua B.M.W. noleggiata, fra una selva di gambe nude e brune e ruote di tassì a pedale. Il nucleo era costituito da un chilogrammo di esogene ricristallizzato e T.N.T. in scaglie.
Turner non lo vide arrivare. L'ultima cosa che vide dell'India fu la facciata rosa di un posto che si chiamava Khush-Oil Hotel.
E dal momento che aveva un buon agente, aveva anche un buon contratto, arrivò a Singapore un'ora dopo l'esplosione. La maggior parte di lui, almeno. Il chirurgo olandese ci scherzava sopra, dicendo che una percentuale non specificata di Turner non ce l'aveva fatta a partire dal Palam International con il primo volo, e aveva dovuto passare la notte in un magazzino, in una vasca di mantenimento.
Gli ci volle un mese, all'Olandese e alla sua squadra, per rimettere insieme Turner. Clonarono un metro quadrato di pelle, facendola crescere su lastre di collageno e polisaccaridi di cartilagine di squalo. Comprarono gli occhi e i genitali sul mercato libero. Gli occhi erano verdi.

Giù nel cyberspazio - 1986
William Gibson

5 commenti:

  1. Molto belli tutti e tre, ma il mio preferito resta il terzo, "Monna Lisa cyberpunk"

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  2. Ehilà!
    Della trilogia di Gibson mi piace di più questo romanzo, nonostante il titolo italiano brutterrimo. Mi piacciono i secondi figli!

    Grazie del passaggio!

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  3. eh, ma sai, io ho un debole per Molly, e il secondo è l'unico in cui non compare :P

    Per il passaggio, beh, sai, com'è, la curiosità ;)

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  4. Hai appena guadagnato 10 punti simpatia per aver dichiarato il tuo debole per Molly, che è fantastica!

    E grazie per gli auguri! :D

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