domenica 22 dicembre 2013

Recensione: Pride of Baghdad di Brian K. Vaughan e Niko Henrichon




Pride of Baghdad è una graphic novel, sceneggiata dall'abilissimo Brian K. Vaughan e disegnata dall'altrettanto abile Niko Henrichon. 
Narra le vicende di quattro leoni scappati dallo zoo di Baghdad durante i bombardamenti americani nel 2003. Racconta delle vicissitudini dei quattro predatori, della loro fame di libertà e di quanto manchi loro la loro vita. Il loro istinto è forte e li aiuta a spostarsi in una città devastata, tra palazzi collassati e detriti di varia natura. 

 
I quattro leoni trascorrono le loro ormai pacifiche e monotone esistenze allo zoo di Baghdad. 
Il sogno di Noor è quello di evadere, tornare allo stato brado, per questo tenta di convincere gli altri animali dello zoo ad architettare un piano di fuga; Safa è vecchia e saggia, in libertà ne ha viste di tutti i colori e non è convinta che la cattività sia un male, dopotutto non deve cacciare i pasti e anzi, ogni pasto è garantito; Zill ricorda i tramonti, l'orizzonte che fagocita il sole che si dissangua nel cielo e il piccolo Ali vive dei ricordi dei tre.

Leoncini curiosi
La profezia di un uccellaccio che assilla le vite degli abitanti dello zoo, diventa reale e il cielo cade sullo zoo, liberando ogni animale.


Inizia la vera storia. Il branco inizia a spostarsi fuori della città, in quello che sembra il paradiso, la loro terra d'origine, dove incontrano strane bestie gigantesche. Si spostano ancora alla ricerca di un pasto, finché non fanno il loro ingresso in città.

Il mio primo branco viveva vicino a una piccola collina, e ogni sera mi arrampicavo fino alla sommità. Alla fine
di ogni giorno guardavo come l'orizzonte divorava il sole con morsi lenti e ben assestati, spargendone il sangue per tutto il cielo azzurro.

Punto di forza della storia sono i dialoghi. I protagonisti si comportano da leoni, saltandosi spesso alla gola, hanno punti di vista completamente differenti, ma vanno avanti seguendo il loro istinto.


In inglese, per indicare un gruppo di leoni, si utilizza l'espressione "pride of lions", che richiama il titolo. E "pride", ricorre per tutta la graphic novel con diverse interpretazioni: il branco stesso, l'orgoglio di Noor che vuole guadagnarsi la sua libertà; l'orgoglio di Safa che non rimpiange le fatiche della vita allo stato brado, l'orgoglio di Zill nel voler tenere il suo piccolo branco nutrito e al sicuro.


Pride of Baghdad ha vinto in premio IGN come Miglior Graphic Novel per l'anno 2006.

Una delle cose più interessanti è che la trama è basata su una storia vera.
Nell'aprile del 2003, durante i bombardamenti americani alla città, una serie di ordigni è stata fatta cadere sullo zoo. Molti animali morirono, molti altri erano stati portati via dai custodi dello zoo (fuggiti al momento del bombardamento) e altri rubati. Un piccolo branco di quattro leoni, però, ebbe modo di darsela a gambe quando la loro gabbia venne fatta a pezzi.
QUI la notizia della BBC (22 aprile 2003), ma se non avete ancora letto la graphic novel, inedita in Italia, vi spoilerate il finale.
'Pride of Baghdad' is a parable, but it's not a preachy polemic where I try to shove my half-baked beliefs down readers' throats," Vaughan continued. "I wrote this story not because I have all the answers, but because I wanted to ask myself hard questions about the Iraq War, the nature of occupation, and the price of freedom.
 Pride of Baghdad è semplicemente meravigliosa. E spero che, quando verrà portato in Italia, non traducano pride come orgoglio, ma come branco: "Il branco di Baghdad". Molto meglio a mio parere.

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