venerdì 29 marzo 2013

God of War - Ascension: riassunto e recensione (poca)

A me gli occhi.


Con Char ci siamo detti: "Perché non giochiamo God of War: Ascension?"
Poi ci siamo risposti: "D'accordo." E abbiamo giocato.

Devo partire con una doverosa precisazione: a me God of War non piace particolarmente, e Kratos mi sta abbondantemente sulle gonadi, anche se dopo il finale del terzo gioco, qualcosa è cambiato e ora non mi è proprio simpatico, ma quasi.

Dal trailer in giù è tutto spoiler!

Trailer!

GoW Ascension è un prequel della saga, ambientato qualche annetto prima delle vicende narrate nel primo gioco. Nell'intro, si parla delle Furie, creature nate dalle guerre che i titani erano soliti muoversi vicendevolmente. Le tre signorine erano destinate a elargire punizioni esemplari, e quando Zeus poggiò il sedere sul trono dell'Olimpo, le Furie non ebbero problemi.
Zeus, tuttavia, approfittò subito della disponibilità delle tre sorelle per punire Briareo, un centimane (uno dei pochi di cui si conosce il nome, a onor del vero) che osò violare un patto di sangue stipulato col Padre degli Dèi, non ci viene detto cosa combinò questo pover'ecatonchiro, però dovette farla davvero grossa.
Le Furie - Tisifone, Megera e Aletto - punirono Briareo con tanta foga da lasciarlo di sasso, e ne approfittarono trasformandolo in una prigione per punire gli spergiuri. 
Ed è proprio qui che l'avventura di Kratos inizia, incatenato su una piattaforma da qualche parte sul corpo di Briareo.

Iniziamo bene.
L'avventura è veloce a prendere piede, una delle tre pazze, Megera, arriva a piè sospinto e prende il povero Kratos a schiaffi. D'altra parte, si sa che non si deve mai punzecchiare troppo uno spartano, soprattutto quando soffre di attacchi d'ira repentini e violenti, ma Megera ama giocare col fuoco e vuole portare a termine il suo lavoro di torturatrice. 
Lo spartano si libera  e inizia una divertentissima (non proprio) mezz'ora di inseguimenti avanti e indietro per la povera prigione a cento braccia.
Megera è una Furia un po' schifosina, per cui rilascia degli insettini dal torace che danno vita a prigionieri mutanti, mani di Briareo nervosette e dalla forma insettoide e amenità varie. S'incontrano anche creature di grossa stazza con un occhio solo e la pelle da coccodrillo.

Lui, il coccoclope. O il Ciclodrillo.
Si arriva a deliziosi momenti come quello in cui Kratos entra qui:

È possibile vedere la bocca di Briareo.
E la porta si apre in una raffinatissima casa chiusa ellenica.

Casa chiusa.

Ovviamente è tutto finto, e Kratos lo capisce solo quando una delle tante discinte signorine lo prende per mano per condurlo in un luogo con meno seni al vento. Al dito ha un anello che Kratos conosce bene. E si dà il via a un'altra ondata di casini e spadate nella schiena, proprio sulla testa di quel povero essere.
Promemoria: contattare l'architetto.
Megera è tanto carina da animare insettariamente la testa del centimane e anche una manina, ma le cose vanno male, e comunque non è che siano neanche belle da vedere 'ste cose.

Megera, complimenti vivissimi per il gusto.
Kratos sconfigge il centimane, che credo si sia fatto sconfiggere per togliersi quella rompiscatole di Megera da dentro l'occhio. 

Serve il collirio?
Parte un video mentre si massacra di cazzotti sugli zigomi alla Signora delle Mosche. Kratos è a casa e riceve la visita di un losco figuro.

Kratos e il losco figuro.

 Il losco figuro non si rivela e dice allo spartano nervoso di cercare la Verità. Con la vu maiuscola. E chi meglio dell'oracolo di Delfi, Aletheia, conosce la verità? Nessuno, quindi Kratos parte da Cirra e si dirige a Delfi. Questa parte di gioco è un flashback, ambientato tre settimane prima.

Per arrivare a Delfi, la strada è lunga e impervia. Bisogna prendere il serpentone tanto caro a Goku, percorrerlo per una buona fetta della Cina, tra picchi scoscesi e cascate melodiose, e infine si arriva davanti al Santuario di Delfi. In Tibet.

Everest, K2 e Manticora feroce.
Si poteva risolvere il gioco facendo entrare Kratos nel Santuario, ma la parte singleplayer avrebbe risentito della mancanza di una mezz'ora buona di inutili sali-scendi.
Per aprire il santuario, bisogna spostare tre enormi serpentascensori, di modo che si connettano alla piattaforma principale in una continua succesisone di: scala la parete, sposta la leva, scivola e schiva.
Connessi i serpentoni, si apre una scalinata che porta all'interno del Santuario.
Più che il santuario di Aletheia, sembra il santuario del celeberrimo profeta Castore. Al quale bisognerà ricordare chi comanda. In questa parte, sarà più il tempo che Kratos trascorrerà completamente strafatto di pericolosissima nebbia verde che al suo normale stadio di DEPRAVATOSADICOBARBARODISUMANOSANGUINARIOIMPLACABILESPIETATO!



Le spalle del Profeta.
Il profeta farà correre il povero spartano che vuole sapere solo la Verità. Ma Castore è un osso duro e anche un vero rompiglione quando decide di sbriciolare ogni dannato ponte.
Qui si ottiene un fondamentale artefatto, l'Amuleto dell'Uroboro, che permetterà al nostro eroe di risolvere enigmi manipolando il tempo, di ricostruire ponti, scalinate, acquedotti e strade. Riusciamo a parlare all'oracolo che ci dice che non è più in grado di vedere la Verità, poiché le hanno portato via gli occhi.
"Non ti vedo"
Effettivamente non li ha e il tempo salta ancora, si passa dalle tre alle due settimane.
Comunque, strada facendo, il losco figuro ricoperto di catrame si scopre essere Orcus. Mitologicamente, Orcus è la personificazione della maledizione che persegue chi non tiene fede ai propri patti, il figlio della dea Eris. Le Erinni - le Furie - hanno assistito al parto e alla nascita del loro collega.
In GoW - Ascension, Orcus è il figlio della Regina delle Furie - che a quanto pare è Aletto - e di Ares. Orcus, un tempo, era fidanzato con Aletheia, alla quale furono strappati gli occhi dalle tre Sciagurate. 
Il dio della Guerra e le tre volevano rovesciare l'Olimpo, e Aletheia lo sapeva, dato che vedeva la Verità.
Orcus vuole vendicare l'amata e rovinare i piani ai genitori che non hanno mai avuto grande considerazione di lui, quindi consegna a Kratos il suo patto, che permette allo spartano di sdoppiarsi e raddoppiare i casini e le sventure.
Da Cirra, Kratos si reca a Delo, dove c'è la statua che Archimede ha dedicato ad Apollo. Gli occhi sono nella lanterna della statua dedicata al dio del Sole, e siccome a Kratos sembrava troppo facile tuffarsi e intrufolarsi nella lanterna che un mostro marino ha deciso di rubarsi mentre lo spartano macellava centauri e amazzoni, preferisce scalare la statua in una lunghissima sessione di Kratos Auditore da Sparta o da Prince of Sparta o Kratos Drake e ricostruirla come Archimede l'aveva pensata.

Statua di Apollo a Delo
Dopo mille trabocchetti e la terribilissima prova di Archimede, otteniamo gli Occhi della Verità, artefatto che ci consente di aggirare e vanificare i poteri e le illusioni di quelle tre Sciagurate.

Occhi della Verità su busto in gesso dell'Oracolo di Delfi: Aletheia.
Le tre sciagurate catturano Kratos e lo imprigionano nel centimane. Tutti i fili sono stati ri-annodati nel presente e non resta altro che prepararsi allo scontro finale. Si scopre con assoluta certezza (sì, non ne ero sicurissima) che Megera è stata debellata definitivamente dentro l'occhio di Briareo, e lo scontro finale è facilitato dall'essere due contro uno anziché tre contro uno. Evviva!

Le tre Sciagurate, da destra verso sinistra: Aletto, Megera e Tisifone.
Tisifone può evocare un meraviglioso uccellaccio a metà strada tra l'Archeopteryx e l'Araba Fenice, coloratissimo, azzurro con le piume arancioni, che la aiuta in battaglia e dà sommo fastidio allo spartano. Da vedere, è meraviglioso.
Aletto, la Regina Madre delle Stronze et Sciagurate, assume la sua vera forma.

Aletto e Kratos al parcogiochi
Un kraken nero inchiostro. Lo stesso che a Delo tentava di rubare la lanterna della statua di Apollo.
Kratos vince perché altrimenti non può esserci il primo God of War e torna a casetta sua.
Guarda con dolcezza la collanina della figlia e l'anello della moglie, che gli hanno salvato le piume più volte: prima da voraci prostitute, poi dal Generale Massimo Supremo e da una notte di passione con la moglie Sciagurata Aletto.

Morte le Sciagurate, Kratos può andarsene a zonzo per tutta la Grecia a cercare Ares, ma Orcos gli mostra il suo giuramento. Ne è ancora il custode. Il giuramento continua a legare lo spartano al dio della Guerra e l'unico modo che Kratos ha di romperlo è uccidere il custode. A malincuore, Kratos uccide Orcos e in quell'istante ricorda un mucchio di cose che aveva scordato. 
Dà il corpo di Orcos alle fiamme assieme alla sua casa e via verso nuove avventure!

***
Per buona parte del gioco, ho sperato che mi venisse un ictus che mi lasciasse incapace d'intendere e di volere per non dover affrontare più il decimilionesimo scontro tra caproni, elefanti, ciclopi, gorgoni e mostri di vario genere.
A momenti ho avuto l'impressione che la risposta ai comandi fosse troppo tardiva, ho odiato con tutta l'anima le infinite sessioni di Kratos Auditore da Sparta e diverse decine di combattimenti non necessari se non a garantire una durata minima al gioco.
Il problema di GoW è nel finale, che ogni volta mi fa rivalutare le ore appena trascorse, e anche i momenti in cui vedevo come unica soluzione alla mia sofferenza una poderosa testata contro il muro mi sono sembrati accettabili, perché alla fine ne è valsa la pena.
Ho letto, in giro su internet, che questo gioco avrebbe dovuto mostrare un Kratos più umano, ma sinceramente non ho visto questa grossa differenza col Kratos del gioco precedente.

Mi è piaciuta l'idea dell'anello della moglie di Kratos che ha la forma dell'omega, che ho interpretato come il simbolo della fine di Kratos come uomo.

È anche vero, però, che la vera innovazione del titolo non è tanto nella trama o nell'evoluzione del sistema di combattimento, quanto nella presenza del multiplayer, ma di questo non posso parlare perché l'ho bellamente ignorato. Così come lo ha fatto Char (che ha giocato per il 97% del tempo).


Voto finale: 7.5/10

Edit
Ho notato che un sacco di persone sono giunte qui cercando qualche soluzione, la lanterna di Delo pare essere la più ostica di tutto il gioco.
Siccome c'era un avanti-indietro da fare, sdoppiarsi, andare, fare tirare e ho già rimosso alcuni dei passaggi, per chiunque avesse bisogno di un aiutino qui c'è un video che potrebbe aiutare.
Buon proseguimento!

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